Titubanda e Ottoni sono vecchi amanti, anzi amanti da sempre. L’incontro risale agli albori: “Banditi a Milano”, maggio 1999, per la Titubanda la prima Sbandata, il primo incontro fra bande musicali alternative, autogestite, socialmente impegnate.
Con gli Ottoni a Scoppio, antesignani delle bande in Movimento (dal 1985), ci sono già due sorelle più giovani, la Banda Roncati di Bologna (1992) e una Titubanda praticamente in fasce (1998). Ci accomuna la voglia di condividere valori, utopie, battaglie attraverso il linguaggio festoso della musica, strumento pacifico di protesta, di impegno civile, di coinvolgimento umano.
Sono i tempi dell’Ulivo con D’Alema presidente, della guerra in Kosovo, di quando ancora circolava la Lira. Insomma, un bel po’ di tempo fa.
Rotte le dighe, le Sbandate si susseguiranno a raffica, a Milano addirittura tre di fila, nel 1999, 2000 e 2001, e con la nascita di una nuova formazione, i Fiati Sprecati, la lotta si colorerà di musica anche a Firenze, con i Social Forum del 2002 e 2004.
È Pino Minafra ad aprire le porte del Sud, nel 2001, con il grande raduno bandistico di Conversano, dove le nuove compagini incontreranno la tradizione delle bande municipali pugliesi. E dove conosceranno la prima sorella d’oltralpe, la teutonica Express Brass Band, che porterà a sua volta l’entusiasmo della Sbandata a Monaco di Baviera, nel 2002.
In Puglia ci fu l’apoteosi del movimento: tre giorni di concerti, prove comuni, vita comune, scambi di idee, musica, insomma un “melting pot” che ha ulteriormente consolidato la fratellanza tra noi e i rapporti trasversali nel nostro operare quotidiano su territorio e società . L’estate che seguì fu altrettanto feconda: al termine della rassegna, con amichevole e complice intesa, si formò una “Superbanda” formata da pezzi di ogni banda presente che girò per la Puglia suonando e sperimentando in piena libertà . Si stette qualche giorno ad “Urupia” per poi scendere verso Otranto e dintorni, suonando tutte le sere dal vivo e spartendo proventi – proposte – spazi, tutti insieme, in un grande “villaggio bande”. Qui ci fu una delle invenzioni più incredibili degli Ottoni: suonare “a sorpresa” nascosti dentro il furgone merci del “Pittore” Francesco.
Il quale guidava in incognito fino al luogo del concerto per poi spalancare i portelloni e….. wow!
Tutta la banda nascosta all’interno che cominciava a suonare tra lo stupore di tutti!
Poi utilizzammo questo metodo non proprio “comodo” (l’interno era appunto adibito al trasporto merci, non c’era neanche un appiglio utilizzabile) per altri esilaranti avventure nei dintorni al grido di “si regga chi può!”.
“Pittoresca” fu purtroppo anche, qualche anno dopo, la sua dipartita, quando ci trovammo di nuovo riuniti per le sue esequie, memorabili. Da quel giorno rimasero nel mito, con il lugubre motto “voglio dei funerali come il Pittore”.
Ma il 2001 è anche l’anno della prima “Sbandata Romana” nel quartiere Prenestino-Pigneto a Roma, cui seguiranno quelle del 2004 e 2005 a San Lorenzo, e l’ultima nel 2013 nel quartiere popolare di Centocelle.
Nel corso degli anni, il movimento continuerà a estendersi e a nutrirsi di nuovi incontri, scambi, legami, nascite, scoperte. Lo sconfinamento in Francia sarà inevitabile, con i raduni del 1° maggio parigino e le folle folli di Montpellier, dove impazzano fanfares de rue scatenate come i Kadors La rete si estenderà in Svizzera, grazie alla Fanfare du Chàteau, e in Austria, con il Masala Brass Kollektiv.
La scoperta dell’America arriverà con la Hungry March Band di Brooklyn, con cui sarà subito amore, e poi grazie alla Second Line di Boston, che si ispirerà all’idea della Sbandata per inventare il festival HONKâ, raduno delle streetband attiviste americane, un morbo che si è propagato anche a New York, Seattle, Austin e perfino in Australia!
Insomma, si può dire che tutto è iniziato a Milano con gli Ottoni: un vero Big Bang che ha portato, ogni banda col suo percorso, a esprimere un modo diverso di fare, pensare, suonare, collaborare…
Ed è questo che, dopo trent’anni “suonati”, vogliamo ribadire, rinnovare e festeggiare, a Milano, assieme agli Ottoni a Scoppio, oggi come allora: “Viva le bande! Viva gli Ottoni!”.
Riccardo e Marcello, Titubanda