Un patrimonio pubblico della comunità Trezzanese sul quale occorre fare chiarezza.
Carissimi/e,
come lavoratori e lavoratrici di Rimaflow abbiamo bisogno della vostra attenzione e solidarietà in quanto il nostro progetto di costruzione di un lavoro e reddito che ci permetta di vivere dignitosamente, e con esso il proficuo rapporto con il territorio e con chi lo abita, è messo seriamente in pericolo.
Il percorso che abbiamo fortemente voluto con la proprietà della fabbrica e con il Comune di Trezzano, al fine di risolvere quelle problematiche che ci permettessero di avviare la nostra cooperativa per la produzione del bancale etico e non solo, si è arenato e non per nostra responsabilità .
Il tavolo della trattativa che abbiamo chiesto in prima persona al Prefetto di Milano, per giungere finalmente ad un concordato con la proprietà dell’immobile e con il Comune di Trezzano, se in un primo momento sembrava procedere per il meglio, tanto che si sperava di concludere già a metà Aprile, oggi, nonostante le nostre sollecitazioni, non sappiamo ancora quando potrà esserci un prossimo incontro.
Intanto diverse nostre attività , come ad esempio il mercatino dell’usato, sono in fase di dismissione, ed altre, come quelle culturali, siamo già stati obbligati a chiuderle.
Tutto questo a causa di norme burocratiche e problematiche che la miopia istituzionale non ha reso risolvibili, nonostante Rimaflow , sin dall’inizio, abbia sempre puntato a una regolarizzazione di tutte le attività lavorative e culturali che si svolgevano in fabbrica ricercando garanzie e rispetto delle norme e della sicurezza innanzitutto per chi lavora. Tutte attività di resistenza che fino ad oggi hanno garantito un sostegno al nostro reddito e quindi la sopravvivenza stessa di questa esperienza. Esperienza che è stata possibile anche grazie a voi, al positivo e fondamentale rapporto con la popolazione, le associazioni del territorio, la scuola…
Una interlocuzione di cui siamo felici e che intendiamo approfondire non solo perché ci sentiamo parte integrante di questo territorio ma anche perché fa parte del nostro progetto di lavoro e del nostro concetto di “fabbrica aperta†con una interlocuzione aperta a 360° verso tutte le realtà trezzanesi e non solo, anche per far conoscere alla luce del sole le sue attività , e per costruire rapporti di reciproca utilità .
Ed è in questo spirito che abbiamo accolto con interesse tante associazioni, discusso e dato, per quanto possibile, il nostro contributo e attenzione verso i problemi del nostro vivere comune e in particolare con chi vive o rischia di vivere la nostra stessa condizione di precarietà o anche peggio.
Oggi tutto questo che abbiamo faticosamente costruito e messo in condivisione lo consideriamo un patrimonio comune/pubblico che viene messo in discussione.
Vi aspettiamo
martedì 26 maggio ore 21,00
presso la nostra fabbrica in via Boccaccio 1 – Trezzano S.N.