Breve resoconto… di quel poco che ho capito partecipando alla Grande Assemblea Plenaria di ieri sera.
Per cominciare abbiamo passato un’oretta e forse più a riepilogare ed esaminare il programma della sbandata, a partire dal giorno 30 giovedì, con l’accoglienza da parte dei referenti di ogni banda ospite, perchè ognuna ne avrà almeno due, che faranno un po’ quel che gli pare, presumibilmente porteranno i bagagli all’alloggio, per poi confluire tutti quanti da qualche parte che ha a che vedere con Bakunin, forse a Pontelungo, o più probabilmente alla FAM alle 20,30, cena, varie e tutti a casa, o in fabbrica, a dormire.
Il Primo di maggio vedrà il corteo cittadino noto con il nome di May Day Parade aperto dalla più grande e meravigliosa parata di bande che mai ebbe calcato le strade di questa parte di universo, suonando e accogliendo le moltitudini esitanti e portandole a schierarsi senza indugio dalla parte dei buoni, che siamo noi, contro i cattivi, che sono i potenti della terra e a condividere i nostri intenti socialdemocratici, con buona pace del papà di Romeo. Scherzavo, i nostri intenti rivoluzionari, o almeno resistenti.Qui interrompo il racconto avvincente per evidenziare alcuni aspetti importanti da un punto di vista organizzativo:
- la necessità di disporre di un buon numero di furgoni per trasportare gli artisti e di supporto per panini e custodie varie coordinati con il corteo, che dovrebbe finire a Pagano;
- la necessità di disporre di un numero imprecisato ma sostanzioso di bassa manovalanza a costo zero per guidare i suddetti furgoni, aiutare in generale la logistica e la cucina, asciugare il sudore dalla fronte di noi musicisti, accompagnarci sul percorso del nostro gioioso corteo di pace, e varie.
Comunque ci si troverà intorno all’una o alle due al parco delle basiliche, pranzo con panini portati da noi e poi via, in testa al corteo fino alla fine, e poi ancora avanti, magari in metrò per un pezzo, fino al campeggio, dove ci aspetterà una cena succulenta e musica e balli fino all’aurora, o fino a che uno non va a casa.
Tra l’altro colgo l’occasione per revocare la mia disponibilità inopinatamente data, sull’onda dell’entusiasmo, come accompagnatore responsabile di una banda che non ricordo, scusate ma non c’è la posso proprio fare, farò dell’altro.
Siamo così giunti alla mattina del due maggio, con attività nei quartieri e probabile ritrovo a crescenzago sede ANPI all’una (o forse prima), per poi andare in corteo fino al parco trotter dove si mangerà con un ricco buffet offerto da noi stessi e magari con il contributo della cittadinanza e di qualcuno, che non ho capito chi, con un furgone attrezzato a cucina itinerante, francesi credo (“tapis roulant” – suggerisce Igor).
La sera credo cena in torchierà , e poi chissà !?
Prima di tutto questo abbiamo anche fatto un riepilogo delle uscite del prossimo mese, compreso il delirio intorno al 25 aprile, ma quelle le trovate sulla pagina eventi del sitto.
Vittorio si è fatto carico di tenere una sorta di contabilità della sbandata con le varie spese, tipo le 580 tshirt, i bicchieri, il cibo, il vino (1000 litri, speriamo sia buono), e qualsiasi altra calzata ci passi per la testa. Incarico assolto con tempestività inusitata per noi, forse anche troppo.
Per quanto riguarda la comunicazione faremo lo spot a Radiopop, a breve una trasmissione della stessa emittente ci ospiterà per promuovere tutto sto can can, faremo dei poster, diffonderemo il più possibile con tutti i mezzi notizie e inviti alla due giorni di festa.
Le commissioni lavoreranno molto in autonomia per poi vederci al più presto, tipo martedì o mercoledì prossimo, oltre a chi c’è lunedì, con una nuova assemblea che sia “esecutiva”, perchè il tempo stringe e di cose da fare c’è n’è un bel po’, abbastanza per darmi l’appiglio a esprimere un giudizio: siamo dei pazzi!
Certo di aver tralasciato aspetti importanti, mi scuso sin d’ora per omissioni o imprecisioni, ma è ben pesante questo fardello del relatore che mi trovo mio malgrado a svolgere. Ci vorrebbe l’astuzia di Ulisse e la pazienza di Sisifo per capire qualcosa nel mare di parole, a volte inutili ma sempre bellissime, che vengon pronunciate in una serata memorabile come quella di ieri. Coraggio e buona notte.