Sabato, in prossimità dell’alba, mi muovo come un gattopardo, in silenzio per non svegliare nessuno della famiglia, velocemente mi vesto, mi lavo al buio. Prendo a tentoni il mio soprano , è ancora notte, mi avvicino alla finestra e aspetto Pierre con il furgone. Appuntamento 5.30. Mia madre si sveglia, la sento avvicinarsi, mi guarda attonita con gli occhi ancora con il sapore dei sogni “Ma cosa fai a quest’ora”, “Niente vado a suonare”, “A suonare, ma a quest’ora?”, “Sì, vado davanti all’Alfa Romeo a sostegno dei picchetti”, “Davanti all’Alfa Romeo a quest’ora?”
Guardo giù vedo il furgone arancione, “Cazzo, Pierre! finalmente!”. Qui la situazione si metteva male, vai a spiegare a tua madre assonnata che ti sei svegliato â “quest’ora!”, mentre tutti i giorni ti svegli tardi con la scusa che devi studiare, e che stai andando a suonare per gli operai in cassa integrazione dell’Alfa Romeo…